Fiume Irminio
L’Irminio nasce negli Iblei, presso monte Lauro, ed è il fiume più lungo della provincia ragusana. Ha un carattere prevalentemente torrentizio e sfocia nel mar Mediterraneo dopo un percorso di 52 Km.
L’omonima area naturalistica si trova nell’area posta alla foce del fiume Irminio e comprende una zona costiera denotata da una costa bassa e sabbiosa, con dune e falesie verticali.
E’ un meraviglioso esempio di vegetazione naturale, testimonianza di come le coste siciliane si presentavano storicamente.
Il fiume Irminio non manca di mitiche tradizioni, fra le quali quelle di essere stato abitato dal dio Mercurio. Tale tradizione ha origine da Plinio il Vecchio che nel III libro “Naturalis Historia” fa derivare il nome di Irminio da Ermete che per i romani (Hermes)indicava il dio Mercurio.
Nell’antichità il fiume, come molti altri in Sicilia, era navigabile e rappresentava una rotta preferenziale per effettuare scambi commerciali con le zone interne dell’entroterra ibleo.
Numerosi sono i riferimenti storici che citano l’area della foce come scalo, rifugio e porto canale, già attivo in epoca greca e romana.
Poi il disboscamento sulle sue rive ha cambiato il regime del fiume facendolo diventare torrentizio.
Questo ha portato all’insabbiamento della foce con formazione del cordone dunale in seguito al trasporto di detriti fluviali.
La macchia-foresta, una fascia litoranea di vegetazione che per un chilometro accompagna le dune, rappresenta un raro esempio di vegetazione naturale a “macchia-arborea”, certo il più imponente in Sicilia.
Sono presenti piante, quali l’erba kali, la calcatreppola marittima, il ravastrello comune, il giglio di mare, il ginepro coccolone, l’efedra fragile, il lentisco, il thè siciliano, l’asparago, la tamerice, il giunco pungente,il fiordaliso delle spiagge …
Dove la costa si innalza formando piccole falesie si rinvengono numerosi esemplari di palma nana e timo arbustivo.
Lungo le sponde del fiume è presente una vegetazione ripariale costituita da alberi d’alto fusto che costituisco la componente arborea della macchia-foresta come salici, pioppi e anche qualche eucalipto.
La fauna è costituita, per la maggior parte, da uccelli migratori che usano la riserva come area di sosta durante la migrazione dall’Africa al nord Europa e viceversa: il martin pescatore, l’airone cinerino, il cormorano, la garzetta , la nitticora, la marzaiola , il tarabusino la gallinella d’acqua e altri.
Tra gli anfibi sono segnalate la rana verde ed il rospo.
Per i mammiferi è presente la volpe il coniglio, la donnola.
Merita infine una menzione la presenza della nutria (foto), una sorta di castoro siciliano.
Da visitare il museo naturalistico nel Centro Visite.