Grotte della Gurfa
37°44'55.48"N 13°45'14.08"E
Spettacolare complesso rupestre di misteriosissima datazione: c’è chi pensa siano del periodo Neolitico (V millennio a.C.) chi le attribuisce ai fenici (a causa del ritrovamento sulla parete esterna della tholos di due iscrizioni fenice).Ma quello che appare probabile di questo labirinto di pietra realizzato dall’uomo, è che sia il frutto di diversi scavi nei vari secoli.
Queste grotte si articolano su due piani (la piantina aiuterà a capirle meglio) e presentano sei vani, interamente scavati nella durissima pietra arenaria rossa che ne amplifica di più l’eroica opera.
Ed è proprio questa “assurdità” del lavoro, caratteristica comune di grandi opere dell’antichità, a fare propendere la destinazione dell’ambiente ad un uso religioso.
Al primo livello sono due vani alquanto singolari: il primo trapezoidale di circa 80 mq ed il secondo, ovale, collegati tra loro da un corridoio lungo circa 8 metri. L’ambiente ovale è il fulcro di tutto. Misura m.12,85 x m.13,30 circa, illuminato dall’alto da un oculo e da una finestra a sud-ovest. La solennità di questo ambiente la assorbirebbe anche il più ateo degli atei. A cosa serviva ?
Il piano superiore, raggiungibile solo dall’esterno, presenta altri quattro vani (di cui uno molto grande di circa 60 mq) dei quali l’ultimo, attraverso un corridoio di 6.50 m, comunica con il grande ambiente ovale (a 7.50 metri d’altezza dal piano di calpestio).
Qua e la, i vani presentano tutta una serie di nicchie e incavi vari di ignota funzione.
Dite la vostra: ogni opinione è ben accetta per risolvere il mistero di queste grotte !
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