Mandralisca
Sull’antica “strada Badia” (oggi via Mandralisca), è questo museo. Sembra quasi di entrare a casa della famiglia Mandralisca, che abitava questa ottocentesca dimora e che aveva nel barone un filantropo, studioso ed intellettuale che raccolse il materiale oggi qua esposto.
Il bellissimo museo nella bellissima Cefalù, comprende diverse collezioni: pezzi archeologici, la pinacoteca, una raccolta malacologica, il monetario e persino mobili ed oggetti di pregio.
Fiore all’occhiello del museo sono due riconosciuti capolavori: il magnificoRitratto d’Uomo (spesso identificato con l’altro nome: Il sorriso dell’Ignoto Marinaio), opera di Antonello da Messina; un sorriso beffardo avvolto in uno sguardo malizioso, che letteralmente calamitano l’attenzione del visitatore.
Secondo la tradizione sarebbe stato rinvenuto dal barone Mandralisca a Lipari. Questo capolavoro dell’arte sarebbe stato usato come sportello nel retrobottega di una farmacia.
Sembrerebbe essere il ritratto di un nobile o facoltoso personaggio quattrocentesco.
L’altro grande capolavoro presente al museo è il cratere siceliota a figure rosse su fondo nero detto del Venditore di tonno. Si tratta di un “cratere a campana” datato negli anni 370 a.C. anch’esso rinvenuto a Lipari, vera e propria fucina per il barone Mandralisca. L’archeologia è inoltre presente con quattro “crateri” di ceramica attica “a figure rosse”, una collezione di lucerne ellenistiche, romane e cristiane, e una statuetta della dea Demetra del IV secolo a.C.
Di grande pregio il mobilio, appartenuto sempre al barone facoltoso, tra i quali: una porta laccata in stile veneziano, piatti in maiolica, un servizio di cristalleria in vetro di Murano.
Notevolissima anche la collezione di monete greche e romane, provenienti da tutta la Sicilia.Tra esse il magnifico decadramma siracusano firmato da Eveneto, col volto di Aretusa, e la moneta, col volto di Filistide, moglie di Ierone II, tiranno di Siracusa.
La biblioteca e la sezione macalogica (quest’ultima con una bellissima collezione di conchiglie marine, terrestri e di acqua dolce) fanno il resto.