Montagna di Ramacca
A 559 metri di altitudine, questa montagna, dall’ampio panorama sulla vallata, presenta tracce di vita sin dal periodo Neolitico (5000 a.C.). Forse sede dell’introvabile Eryke, nel VII secolo a.C. fu occupata dai sicelioti (greci di Sicilia).
Quasi ai piedi dell’acropoli, nella parte più alta della montagna, sono i ruderi della cosiddetta casa RM. Costruita con muretti a secco, era composta da due ambienti rettangolari dotati di banchina, focolare e pozzetto, nei quali furono rinvenute ceramiche da cucina, grossi pithoi destinati alla conservazione dell’acqua e delle derrate alimentari, oltre ad alcuni strumenti da lavoro (una sega, dei coltelli) in ferro.
Oggi è stata interrata per conservarla meglio possibile. Accanto ad essa, invece, sono ben visibili undici enormi blocchi in pietra, squadrati, forse tempio o comunque importante edificio cittadino. Lungo il pianoro si vedono ancora resti di vari edifici e, nel settore nord tratti di cinta muraria.
L’abitato era circondato ad est, ovest e nord dalle necropoli. Nella necropoli occidentale esistono esempi di sepolture monumentali, come la cosiddetta “Tomba del Timpano”, una camera scavata nella roccia decorata sul prospetto da un elegante frontone triangolare, e la grande tomba con anticella a camera con soffitto a doppio spiovente.
Poco oltre sono da segnalare i siti di: Perriere Sottano, dove sono stati portati alla luce tracce di insediamenti del Paleolitico superiore (30.000 anni fa); contrada Castellito dove, a sud dell’omonima masseria, si è trovata una villa romana (oggi interrata per motivi precauzionali) con mosaici e dove pare fosse la statio Capitoniana (luogo di sosta), lungo l’asse Katane-Agrigentum.