Monte Conca (Riserva Naturalistica)
L’area protetta è interamente attraversata da est ad ovest dal fiume Gallo d’Oro, il quale a circa 3 km a valle della riserva confluisce nel fiume Platani.
Sono presenti numerose cavità carsiche, percorse da un torrente sotterraneo, tra cui le più interessanti sono: l’Inghiottitoio (foto), localmente detto “zubbio”, che ha uno sviluppo di 520 m e un dislivello negativo di 108 m.; e la vicina Risorgenza, una cavità idrica a regime perenne.
Un’antica strada lastricata percorre la base del rilievo fino ad un ponte sul fiume, crollato di recente.
Si tratta di una struttura seicentesca che ha inglobato una struttura più antica, forse di epoca romana.
Il monte Conca ospita anche antichi ruderi neolitici e dei fortilizi medievali.
Con l’istituzione della Riserva, e il conseguente divieto di caccia, sono tornati ad essere abituali frequentatori dell’area la volpe, il riccio, l’istrice, la lepre, il coniglio e il gatto selvatico.
Tra i volatili, oltre ai passeriformi, vanno menzionate alcune specie di rapaci diurni come il gheppio, il falco pellegrino e la poiana.
Le zone umide come il fiume Gallo d’Oro sono siti di riproduzione per il rospo comune (Bufo bufo) e le rane verdi, mentre tra i rettili vive un questi ambienti la tartaruga palustre.
E’ possibile osservare numerosi uccelli acquatici come l’airone cinerino, il cavaliere d’Italia e la gallinella d’acqua. Non rari i fossili di origine marina.
Sulle pendici meridionali ed orientali del monte Conca sono presenti aree coltivate a cereali, mandorleti, uliveti, vigneti e frutteti.
Le zone umide legate vicine alle sorgenti presenti sono ricche di tamerici, salici e pioppi neri; mentre vicino l’acqua si osserva la tipica cannuccia da palude.
Sono stati effettuati impianti di lecci, carrubi, frassini e roverelle.
Nei prati, in primavera, fioriscono oltre venti specie di orchidee.