Monte Kronio (o monte San Calogero)
In territorio del comune di Sciacca, città delle terme, sul monte San Calogero, o monte Kronio, la riserva si presenta come un sistema naturale ipogeo di grotte: Stufe di S. Calogero, Grotta di Lebbroso, Grotta di Mastro, Grotta Cucchiara e Grotta Gallo. L’intricato sistema di grotte comunicanti, che la mitologia non esita a ricondurre a Dedalo, è interessato da particolari fenomeni termali riconducibili ad un vulcanesimo secondario con acqua che raggiunge una temperatura intorno ai 38°C con aria e vapori saturi di sali sulfurei utilizzati per curare malattie respiratorie e reumatiche.Furono utilizzate a scopi terapeutici fin dall’età degli antichi Greci.
Le grotte furono abitate dal Neolitico Medio all’età del Rame fino al verficarsi dei fenomeni vulcanici secondari che portarono all’emanazione dei vapori sulfurei e all’innalzamento della temperaura al loro interno (ed alla fuga dei suoi abitanti !).
Il monte, di natura calcarea-gessosa, è colonizzato da una vegetazione fondamentalmente rupestre, mentre sulla sommità nei pressi del Santuario si è insediata una pineta.
Sulla vetta trovano habitat idoneo alcuni rapaci tra cui il gheppio (foto, Falco tinnunculus) e la rara aquila del Bonelli (Hieraetus fasciatus).