Museo Diocesano di Mazara del Vallo
In una splendide cornice, il settecentesco palazzo del seminario vescovile, questo museo raccoglie opere provenienti dalla Cattedrale, da chiese e monasteri della città di Mazara, ma anche da edifici di culto di altre cittadine della Diocesi.
Il museo raccoglie sostanzialmente il cosiddetto “Tesoro” della Cattedrale di Mazara del Vallo.
Le sale espositive si aprono su Piazza della Repubblica e sull’antica Via dell’Orologio.
Sculture, argenti, parati, pinacoteca ed arredi ligeni sono le collezioni del sito: opere di straordinaria bellezza, che vanno dal XIV al XIX secolo. Croci, reliquiari, ostensori, pissidi, pianete e piviali, commissionati dai vescovi di Mazara, testimoniano la raffinata abilità e la vasta produzione di maestri argentieri e orafi spagnoli e toscani, palermitani e trapanesi.
Si tratta di reperti dall’alto valore estetico, storico-artistico ed, evidentemente, spirituale.
La grande Sala degli Argenti accoglie più di cento opere di arte liturgica (croci, reliquiari, pissidi, ostensori) che datano dall’età medievale ai nostri giorni.
Il pezzo d’argenteria più antico è una croce processionale già nella chiesa madre di Salemi, datata 1386 e firmata da Johannes de Cioni, abile maestro pisano.
Le oreticerie siciliane del XVII secolo sono splendenti per varietà di smalti e gemme, esaltando l’inconfondibile policromia.
Segnaliamo ancora: il reliquiario dei santi Zenone e Tommaso Cantauriense (XVI secolo); un ostensorio dell’orafo trapanese Diego Candino (XVII secolo); la carrozza del vescovo Antonio Salomone (1845-1857) e la portantina del vescovo Carmelo Valenti (1858-1882) interessanti testimonianze della vita curiale dei secoli scorsi; un ostensorio con raggiera ornata di diamanti e zaffiri e sei vasi d’altare (XVII secolo); ed infine il monumento Montaperto (1469-1484) costituito da un gruppo di statue di Domenico Gagini, considerato dagli studiosi il capolavoro del grande scultore.