Museo Regionale di Adrano
Solo la sede del museo vale il prezzo del biglietto: il castello normanno a pianta rettangolare, di 33m di altezza, del XII secolo
Il museo ospita soprattutto materiale proveniente dal territorio di Adrano . Da queste parti scorre il Simeto, fiume le cui sponde sono state abitate nei millenni.
Di particolare importanza nel museoi reperti provenienti dal Mendolito, l’antica città indigena nota agli studiosi per l’iscrizione in lingua panellenica di età arcaica rinvenuta agli inizi degli anni Sessanta sulla porta urbica meridionale della città e per il famoso ripostiglio di bronzi interrato nella seconda metà del VII secolo a.C
Di notevole interesse anche le colonne di pietra lavica con capitelli di ispirazione greco–ionica e l’elmo calcidese proveniente dalla necropoli meridionale della città (fine VI – inizi V secolo a. C.)
Si segnala anche la “divinità sicula” del ponte Primosole della prima metà del V secolo a.C., particolarissimo esempio di arte indigena contemporanea alla produzione coloniale greca.
Ed ancora: vasi a vernice nera con decorazione sovraddipinta, statuette di terracotta di argomento sacro o teatrale, oggetti di uso quotidiano, un bellissimo busto di divinità femminile di terracotta, recuperato diversi anni fa in territorio di Santa Maria di Licodia e databile al V secolo a.C.
Segnaliamo inoltre i bellissimi rinvenimenti preistorici come le ceramiche (di tipo impresso o con motivi geometrici a spirale …) e gli strumenti di pietra (in basalto, quarzite, selce e ossidiana di Lipari) e di osso riferibili ai villaggi dell’età neolitica databili, in Sicilia, tra il 6500 e il 3500 a.C.
Infine, gli splendidi corredi di vasi provenienti dalle grotte di scorrimento lavico dislocate tra Adrano e Biancavilla (Grotte Pellegriti, Maccarrone, Pietralunga, scarico Sapienza).