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Pietraperzia

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I Dintorni di Pietraperzia Cuddaro do CrastuCuddaro do Crastu (foto): è un bellissimo luogo, a dominio della valle dell’Imera meridionale. Nella sua parte più bassa, tra vari ingrottamenti, si arriva ai ruderi di una capanna circolare, preistorica, databile al 2000 a.C.

Tutta l’area è pervasa da ceramica ed oggetti vari che fanno capire che il sito è stato frequentato sin ai tempi medioevali. La parte più alta, in cima ad una rocca alla quale si accede attraverso una scala intagliata nella roccia, presenta ruderi di una costruzione che molto probabilmente doveva essere un phrourion (avamposto militare tipico dei greci, del V secolo a.C. circa). Meravigliose, quassù, le cisterne sempre scavate nella roccia. Favoloso il panorama che si apre su infiniti, come sempre qua in Sicilia, campi di grano “macchiati” da piccoli branchi di pecore e mucche e casolari in pietra degli agricoltori.

Tornambè-Fastuchera: a ridosso, anzi quasi a continuazione di Cuddaro do Crastu, è quest’area. Località frequentata sin dalla preistoria (2000 a.C.) e fino al periodo siceliota (IV secolo a.C.), è  caratterizzata da una “sicilianissima” necropoli con tombe a grotticella,  scavate nella roccia.
Siamo a dominio della vallata del Salso nel solito meraviglioso quadro paesaggistico siciliano: infinite distese di ondulate colline ed orizzonti di grano.
Sulla destra rispetto alla sommità del sito, sovrastante la proprietà Traina, è un grosso muro in pietra a secco che, partendo proprio dalla Fastuchera, si spinge verso est, come fosse una frontiera, delimitando due versanti.

CirummeddiCirummeddi (foto): misteriosa costruzione a forma piramidale che richiama una ziggurath mesopotamica e che qualcuno ipotizza fosse un santuario Neolitico ( a.C.) in onore del dio Sole.

La piramide, che è lunga 55 metri e larga 30, appare composta da tre ordini di terrazzamenti con quattro scale corrispondenti ai quattro punti cardinali e che conducono fino in cima. Qua si trovano due costruzioni intagliate nella roccia calcarea che assomigliano ad altari in cui è inserito un sedile rituale.
Questi sacelli hanno due forme altrettanto spirituali: quella del cerchio (simbolo del tempo) e quella del quadrato (simbolo della terra)
A ridosso dalla piramide, per infittire le supposizioni, ci sono due grandi cavità a forma circolare, che probabilmente erano luoghi di sacrificio.

Divano rituale, Contrada BalatiDivano rituale (foto): si trova in contrada Balati e siccome l’area di per se è tutta un mistero (vedi sopra) questo curiosissimo divano scavato nella roccia non da una spiegazione scontata a nessun archeologo. Certamente strano a vedersi, appare come una cattedrale nel deserto.
Scrive Ugo Adamo, storico contemporaneo (2012): Rimane, infine ed al di la di ogni tentativo di discorso scientifico, il grande stupore e l’enorme fascino di questo seggio, avvicinandosi al quale si può vivere la forte sensazione di accostarsi alla presenza di un capo tribù o di una casta sacerdotale”.

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