Poggio Cocola Poira
Partendo dall’ottocentesco Allevamento dei Cavalli, in piena campagna, e preferibilmente con una cartina in mano, si guada il vicino Simeto e si arriva al ponte romano di Pietralunga(foto). Pochissimi i ruderi di quello che fu uno dei tanti ponti sul fiume.
Poco oltre sono le Salinelle del fiume, vulcanelli di fango (tipici qua in Sicilia).
Si può quindi decidere di fare una salita al monte Castellaccio(225 m), sede di un abitato di 2000 e passa anni addietro. Oltre labili tracce di una capanna ovoidale con al centro una piattaforma di terracotta con alcuni pestelli e semi di grano e orzo sono state anche rinvenute ceramiche greche di fine VIII sec. a.C.
Lasciato il monte e continuando a camminare in direzione ovest, tra gli ondulati colli, si può arrivare a Poggio Cocola, altro insediamento dell’età del Bronzo successivamente ellenizzato. E’ un ampio pianoro, in bellissima posizione panoramica. Qualcuno ha ipotizzato che qua fosse la sede dell’introvabile, arcaica Inessa. Mura e ruderi di edifici lasciano ancora perplessi circa la presenza di un’importante città.
L’area presenta alcune tombe scavate nella roccia del V secolo a.C. e soprattutto, nella parte più alta, una maestosa costruzione detta Castello di Poira (foto). Si tratta di una masseria fortificata appartenuta a qualche importante personaggio e forse sul sito di una preesistente antica costruzione.
Magari, l’acropoli dell’antica Inessa ? Poco oltre si trova la Grotta degli Schiavi, secondo alcuni un Ergastulum romano, dove venivano posti gli schiavi alla fine della giornata.