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Tesmoforica

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resuttano-area-mammasicily-3
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Tesmoforica ciolino-cuti, regia trazzeraLe Tesmoforie erano feste greche in onore di Demetra Tesmofora (istitutrice dell’agricoltura, del matrimonio e del vivere civile) e di sua figlia Persefone (o Kore).

Si svolgevano solitamente in autunno (prima della semina del grano, come a propiziarne il buon esito futuro). Vi partecipavano solo le donne e qua in Sicilia avevano un’importanza ancora maggiore dato che era anche l’occasione per “consolare” Demetra del fatto che la figlia Persefone per sei mesi doveva ridiscendere negli inferi dal marito-rapitore Efesto, in accordo con una decisione di Zeus (gli altri sei mesi, quelli di Primavera, a partire dal 21 Marzo,  essa risaliva in terra dalla madre. Una specie di Olimpico affidamento filiale !).

Diodoro (90-27 a.C.) , lo storico siciliano per eccellenza dei tempi antichi, narra una serie di cerimonie che si celebravano in onore delle dee:  le Thesmophoria, appunto, dedicate a Demetra; l’Anagoghé, che ricorda il ritorno di Core (Persefone)  sulla terra; la Katagoghé, che ricorda il ritorno di Core negli inferi e l’Anakalypteria, il ricordo delle nozze tra Core ed Ade.
Il loro programma prevedeva:
Il primo giorno (kathodos e anodos, cioè discesa e salita) le donne si recavano nel santuario, dettoThesmophorion.
Il secondo giorno (nesteia, cioè digiuno) le donne digiunavano per purificarsi e rimanevano nel santuario.
Il terzo giorno (kalligenèia, cioè bella nascita) le donne offrivano a Demetra cereali, vino, formaggio, olio e altri cibi, cucinavano la carne degli animali sacrificati, banchettavano, si scambiavano motti osceni e si flagellavano. Il rituale prevedeva anche che di notte le carcasse degli animali sacrificati fossero gettate in grotte o burroni, forse a indicare la discesa nell’Oltretomba.
Certamente, da queste parti, in pieno centro Sicilia, esse erano molto sentite.
Dentro un paesaggio agricolo di fenomenale suggestione, amplificato dalla presenza di antichi feudi (Landro, Tudia, Recattivo) abitati, ormai, da non più di due famiglie e che ancora conservano la tipica struttura padronale (casa del signore, abitazioni dei lavoranti, chiesetta, magazzini …), si ergono una serie di alture di grandissimo interesse archeologico che non tanto sono state esplorate.
Anche perché cadono in proprietà private, in mano agli agricoltori del centro isola che nel frattempo sono diventati i migliori archeologi di Sicilia !

Cozzo Mususino, AbbeveratoioCozzo Mususino ( o Tutusino o Desusino, 860 metri s.l.m.) si trova sopra il feudo di Landro in un paesaggio di splendidi, bucolici ed infiniti campi di grano che si inseguono a perdifiato, regalando uno dei panorami più belli dell’intera Sicilia agricola. Il pianoro è ricco di cocci ed ogni tanto spunta, come miracolosamente, il rudere di qualche antichità di questa città che certamente ebbe grande risonanza in periodo siceliota (VI secolo a.C.). Tutto il territorio è caratterizzato da una geologia fossilifera risalente a 5 milioni di anni fa, quando queste montagne erano il fondo del mar Mediterraneo.
Nella parte più bassa è un bellissimo, antico abbeveratoio (foto)  per gli animali.

 

Palla per Catapulta, Terravecchia di CutiTerravecchia di Cuti: a pochi passi da cozzo Mususino e quest’altra altura che ha restituito importantissima ceramica sempre del periodo siceliota (dal VI secolo a.C.). In un nostro sopralluogo qua abbiamo ritrovato quella che poteva essere una palla per catapulta (foto 2), arma probabilmente inventata proprio in Sicilia (dal siracusano Dionisio V a.C.). Tanto per capire di cosa parliamo !

 

 

 

Pizzo del RePizzo del Re: immersi sempre nel grano e negli infiniti orizzonti si arriva a Pizzo del Re, tra antiche strade pastorali (trazzere). Anche qua, in cima, ruderi di antichità, spesso scavate nella roccia. In foto un tramonto di quelli che non si scordano, a Pizzo del Re: grano, rapaci e ruderi. E un orizzonte infinito di colori e silenzi.

p.s. I succitati luoghi possono essere raggiunti anche attraverso struggenti e bucoliche strade immerse nei campi di grano, dette localmente “trazzere”. Verdissime in Primavera (quando il grano non è maturo), giallissime in estate (quando il grano è maturo). Mandateci una mail per maggiori informazioni.

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