Zingaro
Estesa per 7 chilometri, fra Scopello (Castellammare) e San Vito lo Capo, fu istituita dopo una marcia popolare che ha fatto la storia dell’ambientalismo in Sicilia,.
Offre suggestioni da mare caraibico, emergenze geologiche e culturali, oltre che paesaggi e scorci mozzafiato.
La riserva dello Zingaro è caratterizzata dalla presenza di numerose Calette, paradisiache spiaggette a ridosso di un limpidissimo mare turchese ( Cala della Capreria, Cala della Disa, Cala Marinella, Cala Torre dell’Uzzo… ).
Lo Zingaro, che ha due entrate opposte, una a sud (Scopello), ed una a nord (San Vito lo Capo), ha fondamentalmente tre sentieri principali:
1) Sentiero Costiero : è il sentiero più basso (foto), quello vicino al mare, quello che raggiunge le calette)spicchi sabbiosi di Paradiso inzuppati nel mare), di cui abbiamo parlato sopra.
E’ lungo 7 km e presenta diverse emergenze quali (in direzione da Scopello verso San Vito lo Capo): un’area attrezzata per pic-nic, dopo circa 200 m; un centro visitatori con un piccolo museo naturalistico; un piccolo rifugio presso la Cala del Varo; l’archeologica Grotta dell’Uzzo (foto), con il vicino museo della civiltà contadina ; ed il museo delle attività marinare presso la tonnarella dell’Uzzo.
Il tutto immerso dentro un meraviglioso paesaggio mediterraneo dominato dalla palma nana.
2) Sentiero a Mezza Costa : lungo 8.5 km è dominato da un panorama mozzafiato. Passeggiando in direzione Scopello-San vito lo capo, troviamo: il centro visitatori e, subito dopo sulla sinistra, una salitina dove inizia il sentiero di Mezza Costa, parallelo al sottostante sentiero Costiero; si prosegue arrivando in contrada Sughero, a circa 400 m di altitudine, dove sono presenti alcuni rifugi; oltre è il particolarissimo Borgo Cusenza, antichissimo feudo agricolo rimasto praticamente quasi intatto e dove è possibile incontrare qualche “scecco” (somaro) siculo (foto). Nelle sue vicinanze vi è un abbeveratoio del 1696, e subito dopo il borgo è possibile riallacciarsi o al sentiero Alto o al sentiero Costiero.
3) Sentiero Alto: lungo 14 km è il sentiero certamente più impegnativo. Sempre partendo dall’ingresso sud (Scopello) ed arrivando sempre al centro visitatori, una salitina sulla sinistra conduce prima al sentiero di Mezza Costa e, dopo un centinaio di metri, un altro sentiero sulla sinistra conduce a questa parte più alta. Si cammina in direzione nord tra caseggiati, rilievi calcarei e tratti di splendidi paesaggi fino ad arrivare a Portella Mandra nuova, dopo circa 6 km, dove il panorama è tra i più eccelsi.
Lo Zingaro è un vero paradiso della natura per la grande varietà di ambienti naturali presenti sui suoi 1.600 ettari. L’altitudine delle sue vette varia dai 610 m s.l.m. di Pizzo Passo del Lupo ai 913 m. di monte Speziale.
Partendo dal livello del mare, e proseguendo in risalita sino alle vette più alte, si incontrano diversi tipi di ecosistemi, tutti estremamente significativi: i trottoirs a Lithophyllum e a Vermetus sul livello del mare; gli ambienti rupestri; le praterie; la gariga ad arbusti dominata dalla palma nana; i frammenti di vegetazione arborea caratterizzata da lecci e sughere; le grotte terrestri e marine; i piccoli ambienti umidi di contrada Acci dove alcune pozze d’acqua ospitano il granchio di fiume ed il discoglosso dipinto; gli ambienti di forra; le praterie ad ampelodesma; i pendii scoscesi e le pietraie.
Circa seicento le specie vegetali presenti all’interno dell’area della riserva. Segnaliamo, accanto all’olivastro ed al lentisco, il limonio flagellare e le palme nane (foto) che allo Zingaro, grazie alle condizioni climatiche favorevoli, raggiungono dimensioni ragguardevoli, somigliando più ad alberi che ad arbusti.
Elemento onnipresente del paesaggio locale, la palma è stata sempre usata per la realizzazione di oggetti di uso comune, come scope e cappelli. Anche la presenza della quercia da sughero è un fatto abbastanza particolare.
Gli abitanti dello Zingaro, sono falchi pellegrini e aquile, coturnici, donnole, ricci e lucertole rare, facilmente visibili durante l’attraversata che conduce ad una delle tante spiaggette.
La riserva ospita anche la rara aquila del Bonelli, in via di estinzione, ma che qui pare essersi ambientata bene, grazie anche alla ricca disponibilità di cibo.
Non dimenticate la maschera: i fondali sono ricchi di colori.