Il museo Civico espone numerosi reperti provenienti dalla vicina
Selinunte, dai bronzi alle ceramiche.
Grande vanto del museo è certamente l’
Efebo di Selinunte, tutt’oggi uno dei ritrovamenti più importanti avvenuti non solo nella zona archeologica selinuntina, ma di tutta la Sicilia.
Si tratta di una statua bronzea alta 85 cm., cava, che raffigura la figura di un giovinetto, nuda, di autore ignoto (480-470 a.C.), e che simboleggia la bellezza idealizzata della mascolinità greca.
Efebo era il nome che nell’antica Grecia (a partire dal IV secolo a.C.) designava il giovane che, raggiunto il 18° anno di età, veniva istruito insieme nel corpo e nell’anima con insegnamenti di educazione fisica e di cultura artistica ( letteratura, filosofia , musica), oltre che militare (veniva inviato, un anno dopo, nelle guarnigioni di confine).
La statuetta è stata ritrovata nel 1882 nella necropoli di contrada Galera. Restaurata la prima volta nel 1929, venne trafugata dal Municipio di Castelvetrano ed avventurosamente recuperata dopo alcuni anni, fu affidata per un secondo restauro all’Istituto Centrale del Restauro.
Altro importante reperto archeologico è la
Lamina plumbea iscritta in due colonne, capovolte l’una rispetto all’altra; è la più grande fra quelle finora note, datata nel secondo quarto del V secolo a.C.
L’iscrizione riporta le norme relative ad alcuni rituali ed una serie di istruzioni per i riti di purificazione.
Ricchissima la collezione di ceramica attica a figure nere (inizio VI secolo a.C.) ed a figure rosse (dal 530 a.C.).
Meravigliosi i vasi, e la sottigliezza delle linee, che dovevano essere tracciate con pennelli speciali, sottilissimi e forse costituiti da una sola setola.
Tra tutti, menzioniamo un bel cratere a figure rosse con Sileni.
La struttura del museo espone anche una statua in alabastro dellaVergine col Bambino della bottega di Francesco Laurana (1468).