Serre della Pizzuta
Nei pressi di Piana degli Albanesi si ergono maestose alcune rocce carbonatiche di epoca antichissima, oggi rivestite da ampie foreste: sono le Serre della Pizzuta.
Esse si estendono dall’altura del Maja e Pelavet (1.279 m) fino a Portella del Pozzillo. La cima più alta è quella della Pizzuta, con 1.333 m s.l.m.. L’origine geologica della serra risale al Lias inferiore (circa 250 milioni di anni fa) come testimoniano i resti fossili presenti sul monte Kumeta. L’elevata percentuale di acque meteoriche ha dato origine a diverse, splendide, grotte carsichequali quella dello Zubbione e quella del Garrone. La prima è una cavità molto suggestiva, tra le più belle in Sicilia, con sviluppo verticale: si apre a 1.100 m s.l.m. sul versante orientale della riserva ed è costituita da diverse sale inclinate alternate a gallerie, pozzetti e grandi saloni. Verso la fine presenta degli ambienti ornati da concrezioni calcaree, meravigliose per forme e colori: fra questi sono la bellissima sala dell’Obice e la saletta delle Conche caratterizzata da grandi stalagmiti.
La grotta del Garrone oltre diverse concrezioni calcaree, presenta due suggestivi laghetti formatisi per lo stillicidio dell’acqua dalle rocce. Il microclima della grotta ha consentito la sopravvivenza a due diverse specie di felci rarissime per la Sicilia, considerati relitti glaciali dell’epoca wurmiana (che ebbe luogo in un periodo compreso tra 100.000 e 10.000 anni fa): la lingua cervina (Phyllitiss colopendrium) e la Scolopendriae mionitide(Phyllitis sagittata).
Le grotte, inoltre, offrono rifugio ad un pipistrello raro: il ferro di cavallo maggiore (foto).
Le pendici delle Serre sono abitate da mammiferi quali volpi e conigli, e da alcuni grandi rapaci notturni e diurni, come l’aquila del Bonelli, il falco pellegrino, e l’aquila reale. E’ stata in passato, insieme ad Alcara Li Fusi, uno dei luoghi privilegiati del grifone.
Nel sottobosco è possibile ascoltare il dolce canto dell’usignolo, della cinciarella, del rampichino e della civetta.
Tra gli altri ospiti della riserva segnaliamo la lucertola campestre, la lucertola siciliana, il geco, e numerosi serpenti come il biacco, il saettone e la vipera.
Il paesaggio della riserva è dominato dagli ambienti rupestri e dalle incantevoli distese a prateria e a gariga, a tratti interrotte da piccoli boschi di leccio e roverelle, relitti della copertura vegetazionale che un tempo ricopriva queste zone.
Tra gli alberi ricordiamo: il frassino, da cui si ottiene la manna, comune alle Madonie; gli olmi e gli aceri. Il sottobosco comprende esemplari di prugnolo, di biancospino, di asparago spinoso e di ginestra spinosa.
A Portella delle Neviere si riscontra una significativa boscaglia di agrifoglio: anche questo, relitto di epoche antecedenti l’ultima glaciazione.
Il versante occidentale della Pizzuta ospita i resti delle niviere, antiche conche artificiali utilizzate per la conservazione del ghiaccio.