Terrasini naturalistic museum (and Sicilian carts collection)
Possiede un cospicuo patrimonio costituito dalle collezioni etnografiche (carretti, modellini di barche, cultura materiale) e dalle collezioni naturalistiche (paleontologiche, malacologiche, entomologiche, ornitologiche e dei mammiferi) oltre che da reperti archeologici marini e terrestri rinvenuti durante le campagne di scavo sul territorio.
Si tratta dunque di un museo multidisciplinare articolato in tre sezioni tecniche: archeologica, etnoantropologica, naturalistica.
COLLEZIONE ARCHEOLOGICA
I reperti archeologici provengono soprattutto dai fondali antistanti le spiagge del territorio comunale di Terrasini e sono costituiti soprattutto da anfore, che facevano parte del carico di due navi onerarie romane una del I secolo d.C. e l’altra della metà del III secolo a.C.
Oltre ai reperti di provenienza sottomarina, la raccolta archeologica ha una serie di reperti datati sin dalla preistoria tra i quali segnaliamo un bicchiere campaniforme, vero fossile guida per l’età eneolitica, la cui presenza è attestata in Sicilia tra la fine del III e l’inizio del II millennio a.C.
COLLEZIONE NATURALISTICA
Le collezioni entomologiche (con 15 cassette che raccolgono insetti non solo siciliani) e ornitologiche (con quasi 10.000 uccelli) sono senz’altro quelle numericamente più rappresentate.
A queste si aggiungono una più piccola raccolta di specie esotiche ed una particolarissima collezione di uova e nidi di uccelli.
Sono inoltre presenti una discreta raccolta di mammiferi e di rettili, quest’ultimi conservati per la maggior parte in alcool.
Di grande importanza sono inoltre una vasta raccolta malacologia che custodisce meravigliose conchiglie provenienti dai mari e dagli oceani di tutto il mondo e la presenza di una ricca biblioteca specialistica nel settore delle scienze naturali che conserva anche pregiati testi antichi.
COLLEZIONE ETNOANTROPOLOGICA
E’ dominata da una stupenda esposizione di carretti siciliani, uno dei simboli della cultura siciliana di un tempo, le cui sponde hanno rappresentato nell’ottocento un vero e proprio libro dove di volta in volta venivano raffigurati episodi storico letterari, epico cavallereschi e religiosi.
La ricostruzione della bottega del carradore (cioé del costruttore) e della bottega del pittoredi carri permetterà di seguire le varie fasi della costruzione del carretto siciliano.